Il MO.CO.VA. (Movimento Concilio Vaticano II)
si batte perché il Concilio Vaticano II non sia
solo un evento ufficiale, formale e giuridico, ma
fonte ispiratrice di dialogo cordiale e intelligente
con l'uomo contemporaneo. Il Concilio è stato svuotato
e tradito: occorre il suo rilancio vitale.
E’ il sito di “Noi Siamo Chiesa” che è un movimento
impegnato nella riforma della Chiesa cattolica nella
linea delle indicazioni del Concilio Ecumenico Vaticano
II. Esso opera in una prospettiva ecumenica e di
dialogo interreligioso, è indipendente da qualsiasi
struttura organizzata della Chiesa ed aderisce all’International
Movement We Are Church-IMWAC
COMUNICATO STAMPA
A un anno da Eluana
i problemi sono tutti aperti. I vescovi facciano marcia
indietro
Un anno fa moriva Eluana.
La sua morte, avvenuta diciassette anni prima,
veniva finalmente riconosciuta
dalle istituzioni dopo un iter contrastato in modo inaccettabile;
anche per questo ci siamo sentiti molto partecipi alle sofferenze
dei suoi genitori per la vera e propria criminalizzazione
che fu organizzata nei loro confronti.
I problemi posti dal caso Englaro
sono ancora tutti aperti. Da credenti nel vangelo della
vita e della misericordia siamo convinti che la Conferenza
Episcopale italiana, organizzando una
irragionevole campagna sul caso
Eluana, abbia compiuto errori
gravi di merito e di metodo che, col tempo, sarà costretta
a riconoscere. Nell’immediato c’è da sperare che ci sia
almeno un qualche inizio di ripensamento, evitando una nuova
guerra di religione a difesa, nel prossimo dibattito alla
Camera, del criticatissimo testosul testamento biologico approvato dal Senato.
A ora dobbiamo però constatare
che non si sta andando nel senso auspicato di un nuovo pacato
dialogo con l’opposizione, con la cultura laica e con i
rappresentanti della scienza medica.
“Noi Siamo Chiesa” nell’autunno-inverno 2008-2009 ha
ripetutamente resa esplicita una posizione presente nel
mondo cattolico che, su questo caso, era favorevole ad accettare
lealmente le sentenze della magistratura coerenti con la
Costituzione, a rifiutare l’accanimento praticato per troppo
tempo nei confronti di Eluana e al riconoscimento per
legge del diritto di ognuno di dare indicazioni preventive
sul proprio fine-vita.
“Noi Siamo Chiesa” condivide le iniziative di tante amministrazioni
locali di organizzare la raccolta di testamenti biologici
che, anche senza efficacia giuridica diretta, sono
comunque, per la famiglia e gli
operatori sanitari, una indicazione fondamentale della volontà
del malato.
Da un piccolo gruppo di persone legate ad una
parrocchia torinese è nato questo blog.
Le motivazioni scatenanti sono legate alla percezione, sempre più forte, di
una chiesa senza libertà, e quindi la necessità
di una fede LIBERATA e di una teologia della Liberazione.
Una possibilità di credere in un vangelo che dal
basso salga fino alle gerarchie della chiesa per
convertirle, per mostrare un volto più umano, per
dare speranza a tutti coloro che non si sentono
accolti, amati, rispettati da questa chiesa, per
dare spazio alle loro istanze di libertà.
Il blog raccoglie pensieri, riflessioni, commenti, articoli. Abbiamo scelto
di chiamarlo “Teologia e Liberazione. La voce
di chi non ha voce” per l’amicizia che alcuni
di noi nutrono verso il popolo latinoamericano e
per le prassi di liberazione che si sono sviluppate
nel Sud del mondo. Il sottotitolo indica i destinatari
del messaggio: i poveri, le donne, gli omosessuali,
chi cerca sinceramente e con umiltà la verità, chi
cerca la pace, ….
Note a margine dell’intervento di Lucetta Scaraffia
su L’Osservatore Romano
Ogni volta che Ivan Illich1 apriva bocca temeva
di essere frainteso. E molte volte il corso delle cose dimostrò
che questa sua preoccupazione era fondata (si pensi agli
infuocati dibattiti che seguirono la pubblicazione delle
sue due opere più famose: Deschooling Society e
Medical Nemesis). E così, quando ho letto l’articolo
della storica Lucetta Scaraffia,
Qual è la vita che difendiamo? (L’Osservatore
Romano, 9 settembre 2009), non sono rimasto affatto
sorpreso, mi sono semplicemente chiesto: dov’è sta il fraintendimento?
Perché di fraintendimento doveva trattarsi o, peggio, di
strumentalizzazione.
[CONTINUA]